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Apre nel Bronx il primo rifugio pet-friendly per i senzatetto

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Apre a New York il primo rifugio pet-friendly per le famiglie senza casa. L’Urban Resource Institute e il Dipartimento dei servizi per i senzatetto della città di New York hanno inaugurato, nel quartiere Bronx, l’innovativa struttura abitativa prendendo spunto dal programma cittadino – People and Animals Living Safely – per i sopravvissuti alla violenza domestica.

La struttura dispone di 161 unità con 587 posti letto e inizierà con una fase pilota per cinque famiglie con i loro animali domestici che, va ricordato, sono vietati in tutti gli altri rifugi presenti in citta’.

“Oggi stiamo compiendo un passo importante per migliorare la qualita’ dei rifugi cittadini”, ha affermato il Commissario del Dipartimento dei servizi sociali del Comune di New York, Molly Wasow Park. “Gli animali domestici fanno parte della famiglia. Inoltre, sappiamo dalla nostra ricerca che il 50% di chi va via di casa, costretto a farlo o per vari motivi la perde, non lascerebbe mai solo il proprio cane o altro animale fondamentale per ricostruire le loro vite. Le persone si sentono confortate dagli animali che forniscono supporto emotivo e amore incondizionato”, conclude. 

Oltre al ricovero, il progetto fornisce importanti servizi: un sopporto psicologico, assistenza per il trasporto, assistenza all’infanzia e accesso alle dispense alimentari. 

La scelta del quartiere newyorkese, il Bronx, non e’ casuale. Questa area registra una vera e propria piaga della violenza domestica con il più alto numero di casi e morti della città, soprattutto tra le donne di colore. Per le persone che desiderano superare un trauma, i loro amici pelosi possono fornire compagnia costante e amore incondizionato. Da qui, la scelta di ampliare il progetto inizialmente legato alle vittime di abusi e violenza domestica a chi oggi non ha un tetto. Ricominciare con il proprio amico fidato a quattro zampe velocizza e aiuta.

Ma perche’ e’ cosi raro trovare rifugi aperti agli animali?

L’amministratore dell’Urban Resource Institute (URI), Nathaniel Fields, ha affermato che le organizzazioni no-profit come la sua sono abituate a scontrarsi con i funzionari governativi convinti che  “se costruisci rifugi troppo belli, la gente non vorrà andarsene”. Invece, dopo massimo un anno, sono pronti a camminare sulle proprie gambe grazie all’aiuto del team specializzato e dei propri animali.

“Anni fa, “alzai gli occhi al cielo” all’idea di un rifugio in cui fossero ammessi gli animali domestici”, ha affermato Joslyn Carter, amministratore del Dipartimento dei servizi per i senzatetto, aggiungendo. “Quando ho preso un cane ho iniziato a comprendere la forza del legame tra le persone e gli animali domestici. Da qui, la ferrea volonta’ di rivedere e rivoluzionare l’idea di accoglienza e supporto ai snza tetto”.

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