L’uomo più fotografato d’America, in questi giorni, non è Donald Trump, ma il suo avvocato, l’italo-americano Joe Tacopina, che lo difende nel caso Stormy Daniels. Un cognome, quello del legale che segna le origini italiane: padre romano (di Monte Mario) e madre siciliana (palermitana).
Le immagini del legale, pubblicate da tutte le testate mondiali se per alcuni sono note solo ora, per gli italiani, specie per gli amanti del calcio, sono molto familiari. Difatti il 57enne italo-americano è molto conosciuto essendo il proprietario della Spal Calcio che milita in serie B.
La sua passione per l’Italia e il calcio.
Lo ‘sbarco’ di Tacopina in Italia risale al 2011 quando si unì al gruppo di investitori a stelle e strisce guidato da Thomas Di Benedetto che acquisì il pacchetto di maggioranza della Roma calcio per 110 milioni di euro. Un investimento che fece dei giallorossi il primo club di Serie A con una proprietà americana. Nei tre anni successivi, l’avvocato di origini italiane ricoprí la carica di vice presidente e membro del consiglio di amministrazione.
Poi la decisione di mettersi in proprio guidando il Bologna (con la sua dirigenza la squadra torno’ in serie A), il Venezia, (la squadra grazie alla sua dirigenza tornò in serie B) ed ultima la Spal dal 2021 (attualmente in serie B).
Tacopina si innamorò letteralmente del paese d’origine dei suoi genitori durante un primo viaggio all’età di 30 anni. E soprattutto del calcio italiano, dopo aver assistito al derby romano tra AS Roma e Lazio nel 2002. “La passione che regnava in campo mi travolse completamente. Potevo letteralmente sentire le fondamenta dello stadio muoversi”, ha spiegato in seguito. Va anche detto che Tacopina è un appassionato di bodybuilding e hockey su ghiaccio
Le origini italiane, la carriera
Possiede la cittadinanza italiana per le sue origini (nato pero’ a New York nel 1966). Il papà Cosmo era romano, del quartiere Monte Mario, sua mamma Josephine era originaria di Montelepre, in provincia di Palermo. Il padre era un commerciante di scatole per l’imballaggio, mentre la madre era addetta alla contabilità presso il New York City Fire Department.
Cresciuto a Brooklyn, subito dopo la laurea in Legge, nel 1994 inaugura il suo studio legale, Tacopina Law, con sede a Manhattan. Grazie alla sua intraprendenza e alla spiccata eloquenza oratoria si afferma presto tra gli avvocati più in vista del foro newyorkese, assumendo la difesa di personaggi come l’ex capo del New York Police Department Bernard Kerik, l’attore Lillo Brancato, Joran Van Der Sloot (sospettato della misteriosa scomparsa della ragazza Natalee Holloway dalla High school di Aruba0, il velista italiano Chico Forti, il cantante Michael Jackson. E’ considerato tra i 35 avvocati migliori del Paese.
Passione per i media
Instancabile con i media, Tacopina è stato intervistato dalle piu importanti testate giornalistiche americane. È spesso ospite in trasmissioni della Cnn, Fox News , ma interviene regolarmente anche in rubriche sportive di radio romane che non hanno dimenticato il suo passato giallorosso. Proprio durante un suo recente intervento ha chiarito le motivazioni dell’esonero dell’allenatore De Rossi. Può anche essere ascoltato al Bernie & Sid Morning Show di Wabc Radio
I legami professionali con la famiglia Trump
Non solo il caso Stormy Daniels. Il legale italo-americano difende Donald Trump, anche nella causa intentata dall’autrice E. Jean Carroll, che accusa l’ex presidente di averla violentata nel camerino di un negozio su Fifth Avenue negli anni Novanta. Ha anche rappresentato la fidanzata di Don Trump Jr. davanti alla commissione congressuale sugli attacchi del 6 gennaio.
Il sogno americano
La storia personale di Joe Tacopina incarna il sogno americano, realizzato grazie alla sua determinazione e grinta. Figlio di emigranti, come tanti altri, ha portando in alto il nome dell’Italia e contribuito alla crescita culturale degli stati Uniti. Sacrifici e fatiche genitoriali ripagati e che hanno potuto vivere e condividere fino all’ultimo. I genitori, morti qualche anno fa, giunsero in America, si stabilirono a Brooklyn, il quartiere che ancora oggi conta una presenza numerosa della comunità italiana. Come ha più volte ripetuto, in pubbliche interviste, ha sempre rinunciato alla difesa di molti esponenti della mafia italo-americana per rispetto del padre e dei suoi valori.