Si e’ conclusa la missione negli Stati Uniti e in Canada del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Fitta l’agenda degli appuntamenti: il Guardasigilli ha incontrato al Department of Justice di Washington DC il suo omologo statunitense, l’Attorney General, Merrick Garland e, successivamente, ad Ottawa, il collega canadese, Arif Virani, Ministro della Giustizia e Attorney general, e il Presidente della Corte costituzionale, Richard Wagner.
Ultima tappa della missione a New York City per un confronto con la Presidente della New York City Bar Association, Susan Kohlmann, sul tema del processo accusatorio. Sempre nella Grande Mela, presso l’Istituto Italiano di Cultura, il ministro ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Contrasting anti-Semitism and racism in Italian justice”.”Mai avrei potuto immaginare che questo incontro sarebbe avvenuto in occasione di eventi così tragici per il popolo d’Israele”: ha esordito, aggiungendo. “E’ indubbio che le fondamenta della nostra civiltà poggiano sulla tradizione ebraica: per la Giustizia, questo è ancora più vero”, così Nordio nel corso del suo intervento, in cui ha tratteggiato in un excursus storico e culturale le radici delle discriminazioni razziali.
Il ministro ha poi ricordato che “ora ci troviamo di fronte a una nuova forma di antisemitismo”, riaffermando il carattere di estrema solennità e rigore della legislazione italiana, dai principi costituzionali per arrivare alla Legge Scelba e alla Legge Mancino.”L’ideale di Israele – ha concluso Nordio – della sua Giustizia e della sua tenacia, sono le fondamenta della nostra libertà e della nostra democrazia. Ad essa dobbiamo sostegno, gratitudine e amore”.