Un viaggio emotivo e una “mappa” degli italiani e italo-discendenti nel mondo. Sono queste le due anime che caratterizzano il volume “Scoprirsi italiani, i viaggi delle radici in Italia”, scritto da Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario – quest’ultimo presente all’incontro – presentato all’Istituto Calandra di New York e promosso dal Comites di appartenenza.
Il volume nasce dall’esigenza di approfondire il fenomeno dei viaggiatori delle radici e di monitorarlo. Di andare oltre e cercare di dare una opportunità ai piccoli comuni, ai borghi di riabbracciare i connazionali partiti per le più disparate destinazioni.
Il libro è patrocinato e supportato dal Ministero degli Affari Esteri , che con il progetto “Turismo delle radici” sta realizzando una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post covid e, nel contempo, dare un’opportunità di rinascita collettiva, soprattutto dei piccoli paesi dell’entroterra.
L’incontro
Un meeting molto interessante, moderato dalla giornalista Rosa Coppola, che ha visto Giuseppe Sommario, uno dei quattro autori, rispondere ai numerosi stimoli di riflessione grazie ad un pubblico attento e partecipativo. A contribure al dibattito, il presidente del Comites NY Alessandro Crocco, che ha fortemente voluto l’evento incentrato su un tema di scottante attualita’. Interessanti input sono giunti dal qualificato parterre, tra i presenti: Riccardo Cursi del Consolato Generale di New York , Silvana Mimngione – vicesegretaria generale del CGIE e dal padrone di casa Anthony Tamburri.
Il ritorno alle radici
“Scoprirsi italiani” è un viaggio emotivo, che passa ai raggi X le emozioni che albergano in quanti hanno lasciato l’Italia in cerca di fortuna, ma che non hanno mai abbandonato il desiderio di tornare. Il “mito del ritorno o la ritornanza”, come la definisce Sommario, influenzano il viaggio e la partenza ancor prima di varcare l’uscio di casa. E questo ce lo insegna Ulisse con la sua Itaca.
E poi come non parlare della “casa al paese”, quella che magari cade a pezzi, chiusa, ma romanticamente simbolo di legame. E’ difficile partire ma lo e’ altrettanto tornare perchè Ulisse e’ tornato a casa solo e dopo essere stato “riconosciuto” da Penelope.
A tutto questo si aggiunge il lavoro numerico, il questionario consegnato alle comunità italiane (hanno risposto in diecimila) presenti in tutto il mondo. Un elenco di 54 domande a risposta multipla per avere un quadro chiaro della situazione mondiale, che viene riportato nel lavoro editoriale dei quattro autori.
Profilo dell’italiano all’estero
Con “Scoprirsi italiani, i viaggi delle radici in Italia” abbiamo oggi un profilo, un identikit di chi è oggi l’italiano all’estero. Non sempre parla la lingua, ma è istruito, ha un buon lavoro e torna in Italia, appena può. Almeno una volta ogni anno, si evidenzia nei questionari consegnati, ragiunge il luogo natio e si reca presso la sede comunale, ufficio Anagrafe, in cerca di parenti e luoghi familiari.
Il Turismo delle radici è un progetto ambizioso, importante, ma prevede, o dovrebbe prevedere, anche precondizioni che non sempre nei piccoli borghi esistono. Ma si sta lavorando anche su questo.